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lunedì 11 luglio 2011

Bolle di sapone

Erano le sette del mattino ma faceva già un caldo infernale. Era domenica e non aveva impegni, così Caterina decise di concedersi un bel bagno nella vasca idromassaggio. Mentre faceva scorrere l’acqua, si guardò allo specchio. Sollevò i lunghi capelli biondi e ricci e lì legò sulla sommità del capo con un elastico piuttosto grosso, improvvisando una cipolla. Notò alcune rughe intorno agli occhi che soli pochi giorni fa non c’erano. O forse non ci aveva fatto caso, si disse con un’alzata di spalle. “Dopotutto ho 45 anni”, pensò. Era senz’altro una donna piacente, almeno agli occhi di quelli che amano le donne con le labbra piccole a cuore e gli occhi grandi e verdi. Aveva una pelle luminosa, due bei seni floridi e, sebbene dopo quattro maternità non fosse riuscita a tornare alla sua figura slanciata di un tempo, trovava che le sue curve non troppo generose facessero la loro bella figura se fasciate da un abito decente. Era una donna alta, con un bel collo lungo e la pelle molto chiara e delicata.
Quando si immerse nella  vasca, il contatto con l’acqua fredda la fece rabbrividire appena, facendo indurire i capezzoli. Il pensiero le provocò una lieve eccitazione. Giocò per un po’ con l’acqua ed il sapone finché non fu coperta dalla schiuma. Iniziò a masaggiarsi delicatamente il corpo, prima i piedi, poi le gambe, risaledo fino al ventre e poi sui seni. Indugiò sui capezzoli, che si erano di nuovo ammorbiditi, vi passò sopra le mani chiudendo gli occhi e godendo una sensazione di dolcezza e calore.
Quando suo marito entrò nel bagno la trovò a pancia in giù. La schiuma copriva tutto tranne la vista delle natiche. Emergevano come due metà di una luna tonda ma leggermente allungata, dalla superficie liscia e luccicante. Le si avvicinò e le accarezzò il sedere. Fece scivolare le mani tra  le natiche e le sfiorò l’ano.
Caterina fe un risolino: “Tesoro che fai?”
Lui si limitò a sorriderle e vide chiaro nei suoi occhi un lampo di desiderio.
Tornò a poggiare il viso sul bordo della vasca, lasciando galleggiare i seni che le sembrarono incredibilmente leggeri. Lui continuò ad accarezzarle l’ano piano piano e poi scese giù fino alla sua vagina, incontrando una piccola resistenza da parte della sua peluria che lui sapeva essere leggermente più scura dei suoi capelli biondissimi. Allora con due dita allargò la vagina e poi la penetrò dolcemente. Poggiò il palmo sul sedere e iniziò a spingere dentro le dita masturbandola. Nell’acqua si disperse subito il calore dei suoi umori e lui continuò a scoparla finché lei non venne….
“Caterina, guarda cos’ho qui per te…”
“mmmm…sei eccitato, eh?” Sorrise lei maliziosamente.
Rimase per metà immersa nella vasca, come una dea. I suoi capelli si erano sciolti ed erano leggermente bagnati. Si protese verso di lui e, senza bisgono di prenderlo con la mano per come era duro, lo infilò in bocca  fino a sentirlo toccare l’ugola, iniziò a succhiarlo avidamente. Poi, lo guardò implorante e gli disse: “Amore ti prego, prendimi da dietro…!”
Lui adorava quel suo falso pudore, ma la provocò:“Ma l’ho già fatto, non sei soddisfatta?”
“No…intendevo…”
Lui la guardò interrogativamente, fingendo di non capire.
“Che stronzo che sei!"  piagnucolò divertità "Hai capito, dai!”
“Voglio che mi dici chiaramente ciò che desideri.”
“Va bene, voglio che…che mi scopi il culo"
"Davvero? Lo vuoi tutto dentro il tuo bel culo? Solo a vederlo prima mi sono eccitato da morire"
"Lo desidero tanto…”
“Ok, vado a prendere la crema” fece lui, sornione ma la donna lo bloccò: “No, vieni qui, entra nella vasca e scopami senza tante storie, ti prego, sono eccitatissima…”
L’uomo entrò nell’acqua e si mise dietro di lei, la afferrò per i fianchi e la fece piegare in avanti, facendole poggiare le mani sul bordo della vasca, ma Caterina aveva una gran voglia quella mattina. Così senza tante cerimonie, quando il suo sedere incontrò la cappella gonfia del marito, lo spinse finché il cazzo la penetrò del tutto e iniziò a muoversi freneticamente, muovendo il bacino. Sentiva il pene grosso dentro di lei, l’acqua che le solletivaca la vagina e lui che le stringeva le spalle dandole dei colpi forti mentre seguiva il ritmo del suo bacino, eccitato al massimo.
Caterina raggiunse l'orgasmo più volte e quando uscì dalla vasca era probabilmente accaldata quasi quanto lo era stata prima di farsi il bagno. Quando lui la inondò con i suoi umori lei venne un’ultima volta e finalmente decisero di sciacquarsi e tornare a letto a coccolarsi godendosi l’aria condizionata.

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