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domenica 22 luglio 2012

In biblioteca

Mancavano dieci minuti alla chiusura della biblioteca quando Martina entrò di corsa, pregandola di farle consultare un libro.
Faceva caldo, provò pena per la ragazza sudata che la guardava con gli occhioni imploranti.
Martina veniva spesso, era molto simpatica ed educata. Vestiva sempre in modo stravagante e d’estate, anche un po’ provocante. Così non obiettò.
La ragazza si diresse in fondo alla sala lettura e senza indugiare scelse un libro e si mise a sedere per consultarlo. Dopo una decina di minuti, Leila le si avvicinò in silenzio, curiosa. Martina stava leggendo un libro erotico, con delle illustrazioni a dir poco spinte… Si guardarono, imbarazzate. Martina farfugliò qualcosa e chiuse il libro, pronta a scappare, ma Leila la fermò. Indossava un abito estivo, lungo, a fiori, senza spalline. Era alta, con seni grandi e fianchi ampi, e la vita molto stretta.
-Non devi essere imbarazzata – cercò di rassicurarla. Non voleva che la ragazza smettesse di venire in biblioteca. Ne era attratta. È un libro come un altro. Ti piace?
Martina annuì. - È interessante e avvincente,- la mia prima lettura del genere. Ho sentito una recensione in tv e ho deciso di leggerlo. Per fortuna voi ce lo avevate.
Leila rise: - E pensare che quando me lo hai chiesto non avevo idea di cosa fosse, ne abbiamo un paio di copie, ma il titolo è… assolutamente innocuo. 

Martina la guardò, mordendosi la bocca. Il movimento con cui lo faceva era sensuale: il labbro superiore scivolava sotto i denti, lasciando sporgere quello inferiore. Leila pensò che dovessero essere molto morbide. Notò che aveva lunghe e folte ciglia bionde, quel giorno indossava una canotta e una minigonna jeans. Come per reprimere l’imbarazzo, sotto quello sguardo insistente, Martina spostò il peso da una gamba all’altra e fece un passo avanti per prendere il libro dal tavolo, ma incespicò e finì per schiacciare un lembo del vestito di Leila, che scivolo verso il basso, lasciando fuoriuscire il seno imponente della donna. Non sapevano come reagire, ma poi, Martina, con un gesto quasi involontario, le toccò il seno. Leila socchiuse gli occhi e sorrise. Prese il libro e con il dorso rivolto verso l’alto, lo infilò tra le gambe della ragazza, lentamente. Non incontrò resistenze. Lo fece strusciare sulle mutandine per qualche istante, mentre il desiderio diventava lampante negli occhi di Martina. Le sue mutandine si stavano bagnando e proprio in quel momento Leila la lasciò andare, mettendo a posto il libro.
Martina le andò dietro, la incastrò tra il suo copro e lo scaffale e le sollevò l’abito, insinuando immediatamente le dita fra le mutandine. Le due donne avevano la stessa altezza, ma Leila si sarebbe potuta divincolare facilmente, avendo una costituzione più robusta e delle belle braccia forti.
Invece si girò e spinse il pube contro le dita dell’altra, che frugavano tra gli slip. Martina trovò finalmente il clitoride, lo strinse appena, iniziò a tirarlo leggermente. Leila gemette, Martina le tappò la bocca con un bacio profondo, continuando a infilare le dita in profondità, stuzzicandole il palato con la lingua e poi indugiando sul collo. 
Sfilò le dita e se le succhiò, assaporando il sapore dei suoi umori a occhi chiusi. Quel gesto eccitò Leila. Non aveva mai immaginato Martina sotto quell’aspetto, con i capezzoli così duri da fuoriuscire dal reggiseno rosso, come s’intravedeva dalla maglietta. Le sollevò la canottiera sopra i piccoli seni a coppa di champagne e strinse i capezzoli tra i denti, spingendola verso il tavolo. Martina aveva il volto arrossato e gemeva di dolore e piacere. Leila la fece girare e poggiare contro gli scaffali e si inginocchiò. Inizialmente le accarezzò il sedere, era tondo, sodo e piuttosto grande. Poi lo schiaffeggiò con una rivista arrotolata per poi leccarlo dolcemente, scendendo fino alla coscia. Lei godeva…. I suoi umori le avevano bagnato le cosce.  Le accarezzò l’ano e poi lo leccò. Lo stuzzicò con un dito finché lo penetrò senza farle male e iniziò ad allargare il buchetto con due dita.
Allora Leila prese un evidenziatore e le masturbò il culo con quello. Il piacere di Martina la eccitavano da morire.
Il piacere era così intenso... finirono sul pavimento.
Leila prese un fallo dalla borsa. Lo infilò dentro Martina, i cui peli della vagina luccicavano per l’umidità. Le si mise davanti, dandole la schiena e si avvicinò finché non poté infilare l’estremità del fallo dentro di sé. Quando fu dentro iniziò a muoversi ritmicamente, godendo così tanto da non riuscire nemmeno a parlare. Il piacere le invase rapidamente… vennero gridando, e l’orgasmo fu violento.
Quando finirono, rimasero abbracciate teneramente sul pavimento, a baciarsi.



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