Mancavano dieci minuti alla chiusura della biblioteca quando Martina entrò
di corsa, pregandola di farle consultare un libro.
Faceva caldo, provò pena per la ragazza sudata che la guardava con gli
occhioni imploranti.
Martina veniva spesso, era molto simpatica ed educata. Vestiva sempre in
modo stravagante e d’estate, anche un po’ provocante. Così non obiettò.
La ragazza si diresse in fondo alla sala lettura e senza indugiare scelse
un libro e si mise a sedere per consultarlo. Dopo una decina di minuti, Leila
le si avvicinò in silenzio, curiosa. Martina stava leggendo un libro erotico,
con delle illustrazioni a dir poco spinte… Si guardarono, imbarazzate. Martina
farfugliò qualcosa e chiuse il libro, pronta a scappare, ma Leila la fermò.
Indossava un abito estivo, lungo, a fiori, senza spalline. Era alta, con seni
grandi e fianchi ampi, e la vita molto stretta.
-Non devi essere imbarazzata – cercò di rassicurarla. Non voleva che la
ragazza smettesse di venire in biblioteca. Ne era attratta. È un libro come un
altro. Ti piace?
Martina annuì. - È interessante e avvincente,- la mia prima lettura del
genere. Ho sentito una recensione in tv e ho deciso di leggerlo. Per fortuna
voi ce lo avevate.
Leila rise: - E pensare che quando me lo hai chiesto non avevo idea di cosa
fosse, ne abbiamo un paio di copie, ma il titolo è… assolutamente innocuo.
Martina la guardò, mordendosi la bocca. Il movimento con cui lo faceva era
sensuale: il labbro superiore scivolava sotto i denti, lasciando sporgere
quello inferiore. Leila pensò che dovessero essere molto morbide. Notò che aveva
lunghe e folte ciglia bionde, quel giorno indossava una canotta e una minigonna
jeans. Come per reprimere l’imbarazzo, sotto quello sguardo insistente, Martina
spostò il peso da una gamba all’altra e fece un passo avanti per prendere il
libro dal tavolo, ma incespicò e finì per schiacciare un lembo del vestito di
Leila, che scivolo verso il basso, lasciando fuoriuscire il seno imponente
della donna. Non sapevano come reagire, ma poi, Martina, con un gesto quasi
involontario, le toccò il seno. Leila socchiuse gli occhi e sorrise. Prese il
libro e con il dorso rivolto verso l’alto, lo infilò tra le gambe della
ragazza, lentamente. Non incontrò resistenze. Lo fece strusciare sulle
mutandine per qualche istante, mentre il desiderio diventava lampante negli
occhi di Martina. Le sue mutandine si stavano bagnando e proprio in quel
momento Leila la lasciò andare, mettendo a posto il libro.
Martina le andò dietro, la incastrò tra il suo copro e lo scaffale e le
sollevò l’abito, insinuando immediatamente le dita fra le mutandine. Le due
donne avevano la stessa altezza, ma Leila si sarebbe potuta divincolare
facilmente, avendo una costituzione più robusta e delle belle braccia forti.
Invece si girò e spinse il pube contro le dita dell’altra, che frugavano
tra gli slip. Martina trovò finalmente il clitoride, lo strinse appena, iniziò
a tirarlo leggermente. Leila gemette, Martina le tappò la bocca con un bacio
profondo, continuando a infilare le dita in profondità, stuzzicandole il palato
con la lingua e poi indugiando sul collo.
Sfilò le dita e se le succhiò, assaporando il sapore dei suoi umori a occhi
chiusi. Quel gesto eccitò Leila. Non aveva mai immaginato Martina sotto
quell’aspetto, con i capezzoli così duri da fuoriuscire dal reggiseno rosso,
come s’intravedeva dalla maglietta. Le sollevò la canottiera sopra i piccoli
seni a coppa di champagne e strinse i capezzoli tra i denti, spingendola verso
il tavolo. Martina aveva il volto arrossato e gemeva di dolore e piacere. Leila
la fece girare e poggiare contro gli scaffali e si inginocchiò. Inizialmente le
accarezzò il sedere, era tondo, sodo e piuttosto grande. Poi lo schiaffeggiò
con una rivista arrotolata per poi leccarlo dolcemente, scendendo fino alla
coscia. Lei godeva…. I suoi umori le avevano bagnato le cosce. Le
accarezzò l’ano e poi lo leccò. Lo stuzzicò con un dito finché lo penetrò senza
farle male e iniziò ad allargare il buchetto con due dita.
Allora Leila prese un evidenziatore e le masturbò il culo con quello. Il
piacere di Martina la eccitavano da morire.
Il piacere era così intenso... finirono sul pavimento.
Leila prese un fallo dalla borsa. Lo infilò dentro Martina, i cui peli
della vagina luccicavano per l’umidità. Le si mise davanti, dandole la schiena
e si avvicinò finché non poté infilare l’estremità del fallo dentro di sé.
Quando fu dentro iniziò a muoversi ritmicamente, godendo così tanto da non
riuscire nemmeno a parlare. Il piacere le invase rapidamente… vennero gridando,
e l’orgasmo fu violento.
Quando finirono, rimasero abbracciate teneramente sul pavimento, a
baciarsi.
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